Il socio francese ha annunciato che si asterrà dal voto per la conversione dei titoli risparmio in ordinari. La reazione di Piazza Affari. I piccoli azionisti chiedono chiarezza: se i francesi fossero presenti all'assemblea di domani, senza votare, l'operazione naufragherebbe
MILANO - Telecom Italia reagisce a Piazza Affari alla notizia che il primo socio Vivendi (al 20% circa) ha annunciato, venerdì a mercati chiusi, che va verso l'astensione dal voto in assemblea sulla conversione di quest'ultima categoria di titoli in ordinarie. Le azioni ordinarie Telecom, come da attese, hanno aperto in rialzo, salvo poi annullare i guadagni e chiudere in calo dell'1% (meno del mercato). Ma è soprattutto sulle risparmio che arriva il contraccolpo, con un calo in doppia cifra (-10,6%).
La decisione, ha spiegato venerdì sera una nota del gruppo francese, è basata su una serie di fattori: in primo luogo, "Vivendi mette in dubbio la correttezza del rapporto di conversione proposto". In particolare, il gruppo francese guidato da Bolloré non è convinto che il pagamento di 9,5 centesimi di euro cash richiesto per convertire un'azione di risparmio in un titolo ordinario sia pienamente giustificatò. In secondo luogo, proseguiva la nota, "Vivendi nota l'assenza di una fairness opinion relativa ai possessori di azioni ordinarie, che sarebbero significativamente diluiti dall'operazione".
Asati, l'associazione che raggruppa i piccoli azionisti di Telecom, ha chiesto intanto alla Consob di sollecitare Vivendi a chiarire "prima dell'apertura dei mercati" cosa intenda fare all'assemblea di Telecom di domani convocata per esprimersi sulla conversione della azioni di risparmio in titoli ordinari. Una richiesta che, come visto, è caduta nel vuoto, tanto che Piazza Affari ha fatto il suo corso. Per Asati è importante sapere "se la dichiarata sua astensione significa che non parteciperà alla votazione, e quindi la conversione passerà come da dichiarazioni della maggioranza dei fondi, o sarà presente in assemblea e si asterrà il che vorrà dire un voto contrario e quindi la conversione non passerà".
Secondo Asati "la chiarezza è indispensabile per gli evidenti riflessi che avrà sull'andamento del titolo in assenza della quale si rischierebbero da parte dei possessori di azioni di risparmio una potenziale causa per enormi danni arrecati dalla carenza di informativa". |